
L'interesse storico e artistico per i luoghi sacri, l'allegria di camminare insieme e percorrere in buona compagnia un tragitto più o meno faticoso, il piacere di ritrovarsi nella serenità della natura e trascorrere una giornata all'aria aperta con gli amici o la famiglia, sono tutti elementi di "contorno" che rendono più appetibile la partecipazione a un pellegrinaggio. Andar per luoghi sacri però, per molti è soprattutto una ricerca spirituale, un modo di guardare dentro se stessi e, a volte, ritrovarsi. È una religiosa esperienza, un atto che si comprende solo a partire dalla fede, un gesto facilmente riconducibile all'immagine della vita, intesa come consapevolezza della umana transitorietà.
Quello di domenica 13 Maggio 2012 è stato un pellegrinaggio che la comunità sampotitese ha posto sotto il patrocinio di Maria Madre di Gesù. L'esperienza religiosa è stata organizzata nell'ambito dei festeggiamenti per il primo centenario dell'incoronazione del simulacro di Maria SS. del Soccorso, patrona di San Potito, venerata da secoli dai sampotitesi di tutto il mondo. Meta spirituale: il Santuario di Montevergine, situato in territorio di Mercogliano nella provincia di Avellino, a 1270 m. sul livello del mare. Sull'impegnativo e faticoso percorso di circa 25 chilometri, Don Antonio Vincenzo Paradiso sacerdote della parrocchia di S. Antonio Abate, ha accompagnato i pellegrini che, a piedi, nella notte e in processione dietro la statua della patrona del nostro borgo, da Contrada Radicozzo hanno raggiunto il monastero mariano nel cuore del Parco del Partenio. Luisa Capone, presidente dell'Azione Cattolica di San Potito Ultra, ha raccontato in un suo articolo il cammino dei pellegrini alla volta di Montevergine. L'esito della manifestazione ha avuto un consenso di pubblico tale da far sperare che il pellegrinaggio possa assumere carattere di continuità così da diventare un appuntamento annuale.


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